Bitti

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Bitti

Comune di Bitti
Piazza Asproni, 47 - 08021 Bitti (NU)

Consiglio Comunale
Telefono: +39 0784 418020
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Bitti (Bitzi in sardo) è un comune italiano di 2 561 abitanti della provincia di Nuoro nella subregione storica della Barbagia.

Territorio: Bitti dista 38 km da Nuoro, in una valle circondata dai colli di Sant'Elia, di monte Bannitu e di Buon Cammino. Il suo territorio comunale confina con la provincia di Sassari. L'abitato, disposto ad anfiteatro, si è sviluppato intorno a un nucleo storico al cui centro è la chiesa di San Giorgio, e conserva le tipiche costruzioni in pietra. 

Il paese prende il nome dal sardo sa bitta (cerbiatta). Secondo una leggenda, infatti, una cerbiatta venne uccisa da un cacciatore mentre si abbeverava in una fonte, l'attuale fontana de Su Cantaru all'interno del paese. Il fatto viene richiamato anche da una poesia popolare di autore ignoto:

(SC)

«In sa untàna nostra
b 'ana mortu una cherva
pro cussu bi nan Bithi
In sa untàna nostra
si su coro permìttimi
Tòrrami una risposta.
»

(IT)

«Nella fontana nostra
hanno ucciso una cerva
per questo ci chiamano Bitti
Nella fontana nostra
se il cuore permette
rimandami una risposta.»

Secondo alcuni le origini del nome deriverebbero dal termine latino victi ("vinti").

 

Storia:

Le origini del paese risalgono alla preistoria. Il primo nucleo urbano si costituisce però solo in epoca romana.Viene citato nel 1170 circa con il nome di Bitthe. Durante il Medioevo Bitti fu capoluogo della curatoria della Barbagia di Bitti appartenente al giudicato di Gallura e poi, con la caduta del giudicato (1410) entrò a far parte del giudicato di Arborea. Alla sconfitta del giudicato ad opera degli aragonesi passò al marchesato di Oristano fino al (1478), quando, sconfitto il marchesato, entrò definitivamente a far parte dei domini aragonesi. Dal 1577 al 1588 ebbe come pievano il sassarese Antonio Canopolo, uno dei più illustri presuli sardi a cavallo tra '500 e '600 (che da arcivescovo garantì in perpetuo ai giovani di Bitti un posto di studio gratuito nel Seminario da lui fondato a Sassari). Nel 1617 fu incorporato nel marchesato di Orani, feudo prima dei De Silva e poi dei Fadriguez Fernandez, cui rimase fino all'abolizione dei feudi (1839) per divenire un comune autonomo amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. Seguì poi le vicende sarde. Il territorio comunale è stato ampliato nel 1874 quando gli è stato accorpato il vicino comune di Gorofai. Situata su un colle a nord-est del paese, la frazione è ormai unita al tessuto urbano di Bitti.

 

 

Teatri, spazi all'aperto e di intrattenimento vario

Museo della civiltà pastorale

Via Goffredo Mameli 52 Bitti

333 321 1346

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https://www.romanzesu.sardegna.it/musei/museo-della-civilta-pastorale-e-contadina.html