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Budoni

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Budoni

Comune di Budoni
Piazza Giubileo, 07051 Budoni (SS)

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Budoni (Budune in sardo logudorese, Buduni in gallurese) è un comune italiano di 5 527 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna.

Storia

Preistoria e storia antica

Nel territorio budonese sono presenti due domus de janas, sepolture preistoriche scavate nella roccia, che testimoniano la frequentazione di queste zone già in epoca neolitica, in un arco di tempo che spazia indicativamente tra il 4.000 e il 3.000 a.C. Le due domus di Budoni rivestono particolare interesse in quanto rappresentano l'ultima attestazione nordorientale di questo tipo di sepoltura, diffusa invece in quasi tutta la Sardegna. Appena a nord, entrando nella regione storica della Gallura, non si ha più presenza di domus de janas per tutto il quadrante nordorientale dell'isola.

La civiltà nuragica, di epoca successiva (età del bronzo), ha lasciato anche nel territorio di Budoni le costruzioni dei nuraghi: rimangono in zona i resti di almeno due esemplari monotorre (nelle vicinanze delle borgate di Solita' e di Ottiolu), sebbene, come le più antiche domus de janas presenti sul territorio, ancora non pienamente studiati e valorizzati.

Nel territorio si sono avuti anche ritrovamenti di epoca romana. Unica documentazione scritta riguardante la zona per quei secoli è l'Itinerario antonino, che descrive il sistema viario imperiale, tra cui le vie presenti in Sardegna. Tra queste, si segnalano alcune stazioni intermedie della via Portu Tibula-Caralis (presumibilmente Santa Teresa Gallura-Cagliari) che riguardano il nostro territorio. Da nord a sud, dopo Olbia troviamo Coclearia e Portus Luguidonis, che tendono a essere collocate nel territorio compreso negli attuali comuni di San Teodoro, Budoni e Posada. La precisa collocazione di questi antichi centri abitati, di cui non rimane traccia nell'attuale toponomastica, risulta però ancora dibattuta (con l'eccezione di Coclearia, che, concordano gli studiosi, doveva trovarsi non lontano dall'attuale centro abitato principale di San Teodoro).

Interessante, in tema di storia romana, il caso della borgata di Agrustos, che si trova pochi chilometri a nord dell'abitato principale di Budoni, e che in diversi testi ottocenteschi era anche definita con il nome di Augustus Populus, nell'ipotesi dell'esistenza di un antico insediamento romano. La validità dell'etimologia ottocentesca, risulta, però allo stato attuale delle ricerche, da verificare, in assenza di continuità documentaria accertata.

Medioevo e storia moderna 

In periodo giudicale (dal X secolo) il territorio nordorientale sardo era parte del giudicato di Gallura, che passò poi alla fine del XIII secolo sotto il dominio del comune di Pisa. Un primo testo, molto dettagliato, che descrive anche il territorio dell'attuale agro budonese è il Liber fondachi, registro fiscale pisano del primo Trecento concernente la metà meridionale del giudicato. Nel testo sono elencate, in un esteso territorio a nord della "villa" di Posada, attualmente compreso nei comuni di Budoni e San Teodoro, numerose piccole ville tributarie del fisco pisano, da cui si desume che gli attuali territori budonese e teodorino dovevano rientrare nell'area amministrativa detta curatoria di Posada. Gran parte di queste ville, però, sono scomparse nei secoli successivi ed è attualmente arduo dare loro una collocazione geografica precisa. Tra queste si ricordano le ville di Sullay, Sortinissa, Erisquion e Tamarispa. Quest'ultimo toponimo è sopravvissuto ai giorni nostri e dà il nome a una borgata.

In seguito alla conquista aragonese del 1324, il territorio fu inserito in un vasto feudo, noto anche come Contea di Montalbo, e tale rimase per tutto il periodo spagnolo e sabaudo. Il feudo aveva come principale centro amministrativo la villa di Posada e comprendeva grosso modo le aree degli attuali comuni di Lodè, Torpè, Siniscola, Posada, San Teodoro e Budoni. I territori a nord di Posada, ora in buona parte compresi nei comuni di Budoni e di San Teodoro, risultavano classificati come "salti", che nell'ordinamento feudale indicavano aree periferiche, spopolate e boschive, funzionali sostanzialmente all'allevamento brado dei maiali, grazie alla presenza di boschi ghiandiferi, e alla raccolta della legna. Tali territori erano anche affittati stagionalmente a pastori transumanti che, nel caso dell'attuale area budonese, provenivano sia da territori interni meridionali (per es. Bitti e Lodè), sia da settentrione (Tempio). Differenza di provenienze che spiega la distinzione tradizionale, ancora evidente in zona, tra parlata logudorese nella metà meridionale del comune e gallurese nella metà settentrionale. Furono tali comunità di allevatori che, stabilizzandosi nel tempo sul territorio, avrebbero costituito, con certezza tra settecento e ottocento, i primi nuclei delle attuali borgate sparse che popolano il territorio budonese e teodorino.


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