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Carbonia

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Carbonia

MUNICIPIO
piazza Roma, 1 – 09013 - Carbonia

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Segreteria Generale: Tel.0781.694.204
Gabinetto del Sindaco: Tel. 0781.694.203
Assessorato alla Cultura: Tel. 0781.662.088
Ufficio attività culturali: Tel. 0781.617.54

L’intera zona dove è collocata Carbonia, è abitata da tempi antichi. Ritrovamenti archeologici di epoche diverse, testimoniano che quel territorio, rinomato per la produzione agricola e quella mineraria, è stato continuamente oggetto di sfruttamento da parte di tutti coloro che approdavano lungo le sue coste.

Dal nuragico ad oggi, la Sardegna tutta, ha attraversato ogni sorta di vicissitudine. Invasioni, occupazioni militari e commerciali, governi interni ed esterni, signori e signorotti. Diversi tentativi di ribellione non hanno modificato sostanzialmente futuro politico e condizioni di vita dei Sardi.

Per questa ragione è sempre stato abbastanza difficoltoso collocare un paese od una città nel contesto storico che ne ha giustificato e legittimato la sua fondazione. Nessuna difficoltà invece per trovare questi dati di Carbonia. Probabilmente è una delle poche Città delle quali si conosce perfettamente data di nascita e ragione che ne ha giustificato la fondazione.

18 Dicembre 1938, è la data della sua nascita. Voluta fortemente dal regime di allora, in prossimità del luogo dove era stato scoperto un enorme giacimento di carbone, Carbonia fu edificata in soli due anni. Eretta nello stile architettonico fascista, doveva accogliere i lavoratori impegnati nell’attività estrattiva con le loro famiglie. Sino alla fine del secondo conflitto mondiale, ebbe un considerevole sviluppo, creando anche un discreto indotto.

Con la riapertura dei mercati internazionali, la caduta del prezzo del carbone unita alla relativa qualità dello stesso, iniziò a manifestare i primi problemi. Alterne vicende hanno accompagnato Carbonia sino alla profonda crisi del comparto metallifero degli anni cinquanta sessanta, nei quali un sostanziale ridimensionamento con accelerazioni ed improvvise fermate hanno condizionato il mercato estrattivo, sino a provocarne quasi la paralisi.

Oggi le miniere sono un lontano ricordo per le nuove generazioni, mentre quelle che hanno vissuto il periodo del miracolo economico ed il successivo della dismissione da parte delle aziende statali, guardano al passato con un pizzico di nostalgia e rimpianto.

Tutto quell’improvviso e repentino periodo d’industrializzazione del Sulcis ha creato un enorme patrimonio di archeologia industriale, che adeguatamente salvaguardato e valorizzato, potrà proporsi come occasione di sviluppo ed occupazione in quell’area geografica che attualmente detiene, insieme ad alcune zone depresse, il triste primato della più alta percentuale di disoccupazione nell’intera Isola. Venuta a mancare la principale ragione del suo essere, Carbonia, è andata avanti.

Altri settori hanno occupato gli spazi lasciati da quello estrattivo. Turismo, commercio e terziario oggi rappresentano, insieme all’agricoltura ed all’artigianato, una gran parte della potenzialità economico sociale della Città. Come appena accennato, anche dalle ceneri delle miniere può scaturire un’occasione di impresa per giovani preparati ed intraprendenti.

Tutto il comparto minerario, recuperato e trasformato in parco geo minerario, se adeguatamente utilizzato, fornirà quell’opportunità di una valorizzazione turistico ambientale per un gran numero di giovani, che dell’eco turismo faranno la loro professione.

 


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