Macomer

MACOMER.png

Macomer

Corso Umberto I, 08015 Macomer (NU)

Tel: 0785 790800
Fax: 0785 790800

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Macomer , Macumère in sardo (AFI: /makuˈmɛrɛ/), è un comune italiano di 9 183 abitanti della provincia di Nuoro, situato a 563 metri sul livello del mare, alle pendici della catena del Marghine, di cui è il centro principale, arroccata sulle rive del rio S'Adde. Insignito del titolo di città, è inoltre il capoluogo dell'unione dei comuni del Marghine.

Territorio: La conformazione geologica del suo territorio è contraddistinta da vulcaniti basiche plio-quaternarie costituite da basalti che fanno parte di diverse serie (trachiti, trachiti fonolitiche, fonoliti, trachibasalti e alcalibasalti, basalti alcalini e subalcalini, basaniti analcitiche).

Storia:Preistoria e periodo punico-romano

In una grotta, situata in località Marras, in una gola del rio S'Adde, è stata rinvenuta, nel 1949, una statuetta, detta Venere di Macomer, oggi custodita nel Museo archeologico nazionale di Cagliari. Il manufatto, raffigurante una Dea Madre risalente stilisticamente al Paleolitico superiore, è alto circa 14 cm, ed è stato realizzato con pietra basaltica locale.Abitato fin dalla più remota antichità, come testimonia la presenza del complesso nuragico di Santa Barbara (antecedente al 1100 a.C.), e di quello di Tamuli (un nuraghe, tre tombe di giganti e sei betili), le numerose tombe di giganti, le domus di Filigosa e una moltitudine di rovine nuragiche sparse per il territorio, Macomer, fu all'inizio un insediamento punico (l'antica Macopsissa, descritta dal geografo alessandrino Tolomeo). Nel 238 a.C. la Sardegna passò sotto il dominio romano e Macomer conservò la sua importanza strategica in qualità di luogo di passaggio obbligato tra il nord e il sud dell'isola. Sono scarse le testimonianze archeologiche lasciateci dai Romani, che per lo più si riducono a circa sei pietre miliari e a qualche lapide. Due di queste pietre miliari si trovavano di fronte alla chiesa di San Pantaleo e attualmente sono custodite nel museo archeologico Sanna di Sassari.

Bizantini, periodo giudicale e aragonese

Nella città rimangono alcune tracce della dominazione Bizantina, ravvisabili nelle chiese della Nostra Signora d'Itria e di Nostra Signora del Soccorso. Di origine bizantina era anche la chiesa di Santa Barbara arroccata sul Monte Manai, ora ridotta a un cumulo di pietre.

Nel 1259, Macomer, facente parte della curatoria del Marghine, passò dal Giudicato di Torres a quello d'Arborea. Nel 1478 vi si svolse la storica battaglia di Macomer tra i Sardi del marchesato di Oristano e le truppe Aragonesi del Regno di Sardegna. Il 19 maggio di quell'anno infatti, Leonardo Alagon, Marchese di Oristano, e Nicolò Carroz, Viceré di Sardegna, si affrontarono nei pressi del castello di Macomer, di cui ora possiamo osservare solo pochi resti. Il Viceré, forte dell'aiuto del Re di Napoli, del Viceré siciliano, e soprattutto del Governatore del Logudoro, sconfisse definitivamente il Marchese Leonardo Alagon, che venne incarcerato in Spagna, nel castello di Xàtiva. Nel centro storico della città si possono osservare antiche case che presentano chiari segni del dominio aragonese nello stile degli architravi delle finestre. Risale a quel periodo anche la costruzione della Chiesa di San Pantaleo, di fronte alle rovine del castello. La costruzione del campanile della chiesa fu affidata a Michele Puig nel 1573.

I Savoia

Nel 1720 la Spagna perse definitivamente il controllo sull'Isola, che passò sotto il dominio dei Duchi di Savoia. Il 28 luglio del 1767 venne istituito dal Regno di Sardegna il Marchesato del Marghine con sede in Macomer. Il Marchesato comprendeva Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Mulargia, Noragugume e Silanus; venne abolito nel 1839. Nel 1795 Giovanni Maria Angioy giunse a Macomer con 500 cavalieri, alla ricerca del sostegno della popolazione locale. La città invece insorse contro di lui, e gli angioini penetrarono in città e saccheggiarono la chiesa di San Pantaleo.

Dall'unità d'Italia in poi

Nel 1935 ci fu la visita di Benito Mussolini. Fino al 1948, anno in cui divenne comune autonomo, Birori risultava una frazione di Macomer. Nel dopoguerra ci furono anche le visite dell'allora Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Alcide De Gasperi e dei Presidenti della repubblica Giovanni Gronchi e Francesco Cossiga. La creazione dell'Unione dei comuni del Marghine portò Macomer a divenirne il capoluogo, essendo il comune stato designato come sede dell'ente.

 

Teatri, spazi all'aperto e di intrattenimento vario

Teatro Ex Caserme Mura

Viale Gramsci (Padiglione Filigosa/Tamuli)

 

0785 71164

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.cscmacomer.it/


Teatro Costantino

Via Seb. Satta 13

 

0785/71098

https://www.facebook.com/groups/288039448255/