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Oristano

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Oristano

Comune di Oristano
Piazza E. d'Arborea, 44 - 09170 Oristano

Centralino: +39 0783 7911
Fax: +39 0783 791229

Oristano è un comune italiano di 30 261 abitanti[1] capoluogo della provincia omonima, situato nella Sardegna centro-occidentale.

Si trova nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Capoluogo di provincia dal 16 luglio 1974, la città ha una storia antica; di origine altomedievale, è stata a lungo capitale del Giudicato di Arborea.

Territorio: Oristano si trova presso la costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo presso la foce del Tirso.

Storia:

Preistoria e storia antica

Il territorio di Oristano è abitato dall'uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico.

Nel VIII secolo a.C. sorsero, nell'ambito della colonizzazione fenicia della costa, le città di Tharros, in territorio di Cabras, e Othoca, in territorio di Santa Giusta. Seguono ulteriori tracce di frequentazione punica e romana.

Storia medievale e moderna: La giudicale Aristianis, sorta presso l'antica città di età fenicio-punica e romana di Othoca, divenne un centro importante nel 1070, quando l'arcivescovo arborense Theoto vi trasferì la sede vescovile, abbandonando l'ormai decaduta Tharros, e il Giudice Orzocco I la eresse a capitale del Giudicato di Arborea. Questo trasferimento probabilmente fu dovuto alle incursioni saracene che in quegli anni imperversavano sul litorale occidentale sardo, e alle quali la città di Tharros era soggetta. La nuova città era invece protetta dalle eventuali incursioni nemiche da barriere naturali quali gli stagni di Santa Giusta e la biforcazione del fume Tirso, che prima di arrivare ad Oristano si divideva in due rami, di cui uno passava a nord e l'altro a sud della città.

Il medioevo oristanese fu caratterizzato da numerose guerre tra il giudicato arborense e gli altri regni sardi. Nel 1195 il giudicato venne invaso dal Giudice di Cagliari Guglielmo di Massa che dilagò sulla capitale spargendo distruzione; Oristano fu saccheggiata e incendiata e l'antica cattedrale gravemente danneggiata.

La città fu però presto ristrutturata dai successivi giudici arborensi del XIII e XIV secolo che migliorarono l'antiche fortificazioni, erette dal Giudice Barisone, attraverso la costruzione di circa ventotto torri e l'innalzamento delle mura cittadine fino ai dieci-quindici metri. Oristano all'epoca contava circa 10.000 abitanti e comprendendo i sobborghi di San Lazzaro, Nono, Maddalena e Vasai raggiungeva un'estensione di circa 27 ettari. La forma della città a fuso era tipica della città-fortificata medioevale italiana. La reggia giudicale si trovava nell'attuale piazza Manno, in passato denominata "Sa Majorìa".

Nel 1324 il Giudicato di Arborea si alleò coi catalano-aragonesi, dopo che questi ultimi sbarcarono sull'isola con l'intento di conquistare i possedimenti pisani per la creazione del Regno di Sardegna, per poi passare a contrastare lungamente gli stessi. La lunga e sanguinosa guerra culminò nel tentativo di egemonia sull'intera isola operato dal giudice Mariano IV (1347-75) e dai suoi figli Ugone III (1376-83) ed Eleonora (1383-1404), reggente dei figli; il conflitto devastò l'intera Sardegna, oltre che i due schieramenti, anche a causa delle epidemie di peste; la stessa Oristano fu coinvolta nelle attività belliche e cinta d'assedio, senza successo, da Pietro Martinez de Luna nell'estate del 1368.

Il Giudicato di Arborea fu il più longevo dei giudicati sardi, e cessò di esistere nel 1420, quando l'ultimo sovrano di Arborea, Guglielmo III di Narbona, cedette quel che rimaneva dell'antico regno alla Corona aragonese per 100.000 fiorini d'oro.

Acquisito quindi dagli aragonesi, fu nel 1420 trasformato in marchesato a favore di Leonardo Cubello, discendente da Ugone II di Arborea.

Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano, tentò di rivendicare i propri territori dal Viceré, ma nel 1478 a Macomer il suo esercito subì una pesantissima sconfitta e il marchesato fu annesso definitivamente al Regno di Sardegna. Il titolo di marchese di Oristano venne assunto a partire da tale data dai re d'Aragona e ancora oggi appartiene ai re di Spagna, attualmente Filippo VI di Spagna. Da quel momento Oristano, elevata al rango di città regia il 15 agosto 1479, seguì la comune storia della Sardegna spagnola.

Fra il 1542 ed il 1572 venne edificata la torre costiera, oggi detta Torre Grande, per la difesa dell'approdo nel golfo di Oristano e per proteggere la foce del Tirso che poteva essere utilizzato per raggiungere la città. Ebbe il compito di sovrintendere alla fondazione don Peroche de Salazar, capitano di Oristano dal 1530 al 1543, che ne fu il primo capitano e alcalde.

Il 21 febbraio 1637, durante la guerra dei Trent'anni, una flotta francese di quarantasette vascelli, al comando di Enrico di Lorena, conte di Harcourt, sbarcò nei pressi di Oristano e saccheggiò la città per circa una settimana[21]. Non volendo poi affrontare le milizie del Regno di Sardegna che arrivavano in soccorso della città assalita, i francesi si ritirarono precipitosamente, abbandonando anche gli stendardi che oggi sono custoditi nella cattedrale[21]. Dal 1720 Oristano, come il resto dell'isola, passò alla dinastia Savoia.

Via Dritta (xilografia 1899)

Nell'aprile del 1921 Davide Cova, Emilio Lussu, Camillo Bellieni e altri reduci sardi della prima guerra mondiale fondarono in città il Partito Sardo d'Azione.

Nel 1927 al comune di Oristano furono aggregati, come nuove frazioni, i comuni di Massama, Nuraxinieddu, Silì e Santa Giusta. Quest'ultimo nel 1947 ritornò ad essere un comune indipendente.

Staccandosi col suo circondario dalla Provincia di Cagliari, divenne infine capoluogo della neonata Provincia di Oristano il 16 luglio 1974.

 
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