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Samassi

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Samassi

MUNICIPIO
Via Municipio 1, – 09030 - Samassi

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Un territorio fertile abitato da popoli laboriosi ha garantito in ogni epoca la presenza umana ed una attenzione particolare da parte dei nuovi colonizzatori. I primi insediamenti umani di qualche interesse risalgono al periodo neolitico recente (3500 a.C.), sebbene la sua storia antica presenti lunghi periodo oscuri, i molti reperti (asce, teste di mazza, oggetti di ossidiana) ritrovati nel suo circondario testimonino di una frequentazione assidua e costante nel tempo. Del periodo nuragico restano alcune parti di due nuraghi, una il località Sa Uga e l’altro in località Stai Neddu. A Is Argiddas rimane traccia di un grosso insediamento punico. In epoca romana fu un importante centro agricolo, sino alla caduta dell’Impero romano, quando l’occupazione da parte dei Vandali ci è tramandata da ritrovamento della grande necropoli, il più grande esempio di architettura vandalica della Sardegna, rinvenuto nel colle sul quale e situata l’attuale Chiesa romanica di San Geminiano. Durante la dominazione Bizantina, Samassi appartenne all’Esarcato Africano, anche se questo passaggio non è facilmente documentabile. Per liberarsi delle scorrerie dei popoli nord africani, i Sardi si recarono dall’imperatore, da questa alleanza difensiva nacquero i Giudicati. Nel 1288, Samassi inserito nel Giudicato di Cagliari, all’interno della Curatoria di Gippi, passò da questo a quello dei Conti della Gherardesca, poi per la condanna di Ugolino, ritornò sotto il diretto dominio dei Pisani, quindi sotto gli Aragonesi. Nel 1485 sotto il dominio Spagnolo, divenne Baronia e nel 1736 con Serrenti formò un Marchesato. Durante l’epidemia di peste del 1652, fu uno dei paesi maggiormente colpiti. Durante il Feudalesimo e sino all’abolizione dello stesso (1839) con Luigi Ricca di Castelvecchio, ultimo marchese di Samassi, passo in numerose mani a causa di eventi successori o per vendita diretta. Nel 1838, sotto il Re sabaudo Carlo Alberto avviene il prosciugamento degli stagni di Samassi e di Sanluri, per restituire all’agricoltura quel grande territorio, sino ad allora insalubre, quindi nel 1840 il Paese viene definitivamente reinserito nel sistema amministrativo piemontese. La fine di questo secolo è funestata dallo straripamento del Flumini Mannu che nel 1898 distrusse gran parte del paese. La storia recente di Samassi è strettamente collegata con quella dei centri del basso Campidano. Oltre ad un comparto agro pastorale particolarmente sviluppato ed apprezzato, con la riscoperta e valorizzazione delle risorse ambientali e artistiche ha creato delle occasioni di occupazione e sviluppo in settori emergenti dell’economia regionale. Sensibile e presente nel settore tecnologico, utilizza il veicolo multimediale per tramandare e diffondere storia, tradizioni e usi locali.

Abitanti: 5.499 (dati 2003)
Superficie: 42,40 Km²


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