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SANT'ANTIOCO

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SANT'ANTIOCO

MUNICIPIO
Corso Vittorio Emanuele 115
09017 – Sant’Antioco

Centralino: Tel. 0781.833.93

Segreteria Generale:
Tel. 0781. 803.023.0

Gabinetto del Sindaco:
Tel. 0781.803.021.7

Assessorato alla Cultura:
Tel. 0781.803.022.3

Ufficio attività culturali:
Tel. 0781.803.023.3

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La storia del centro abitato e strettamente collegata a quella dell’intera isola. Unito alla terraferma sin da tempi antichissimi attraverso un istmo naturale, in epoca romana fu costruito un viadotto, per facilitare il transito. Lungo questo tracciato nel 1981 fu poi costruita l’attuale strada che lo collega con la terraferma. Abitata sin da tempi remoti, conserva testimonianze di tutte le civiltà che si installarono sul suo territorio. Gli insediamenti più antichi risalenti al periodo protostorico e preistorico localizzati presso la grotta naturale di Tapei e le due grotticelle artificiali di Is Pruinis, conservano i loro loculi funerari. Menhirs, tombe dei giganti e oltre 27 nuraghi censiti, mostrano la dimensione dell’antropizzazione raggiunta dall’intera isola nei tempi antichi. Probabilmente la costituzione dello scalo mercantile fenicio nella seconda metà dell’VIII° secolo a. C., conosciuto con il nome di Molibodes nesos, ha rappresentato la nascita del primo insediamento organizzato e costituiva, insieme a Tharros la città semitica più estesa e popolata della Sardegna. Nel 258 a.C. fu conquistata dai Romani, che la chiamarono Plumbaria insula, per la prima volta, ma solamente nel 238 a.C. fu occupata realmente e quindi nel 227 a. C. trasformata in provincia romana. Conosciuta con il nome di Solci (o Sulci o Solki) sino all’alto Medioevo, attraverso diversi passaggi ereditari e dinastici pervenne nel 1124 alla Diocesi di Sulci. Questa condizione non fu posta in discussione neppure dalla costituzione del Regno Catalano-Aragonese nel 1324. Persino in periodo Sabaudo (1758) i suoi Vescovi, oramai inseriti nell’Archidiocesi di Cagliari dal 1503, continuavano a farsi chiamare “Signori di Sant’Antioco”. Quello stesso anno (1758) fu ceduta all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro che quarant’anni dopo la diedero in feudo al cavaliere Carlo Vittorio Porcile. L’odierna realtà di Sant’Antioco oltre alle tradizionali attività produttive legate all’agricoltura ed alla pesca, ricercano nel settore del turismo quell’occasione di sviluppo che la dismissione dell’attività estrattiva ha prodotto nell’economia del centro.

Abitanti: 11.862 (dati 2003)
Superficie: 108 Km²


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