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Guspini

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Guspini

MUNICIPIO
Via Don Minzoni, 10 – 09036 - Guspini
Centralino: Tel. 070.976.01
Gabinetto del Sindaco:
Tel. 070.976.020.7

Assessorato alla Cultura:
Tel. 070.976.020.8
Ufficio attività culturali:
Tel. 070.976.021.1

Le origini dell’abitato sono riconducibili, in epoca medievale, alla fusione di due nuclei abitativi; Sa Mitza de Santa Maria e la zona di Sant’Alessandro. La presenza umana fin dall’epoca prenuragica nel territorio di Guspini è testimoniata dai menhirs presenti nelle località di Perdas Longas e di Prunas, come dai resti archeologici delle domus de janas presso Bruncu Maddeus. I nuraghi ancora esistenti sul suo territorio, se ne contano oltre quarantacinque tra i quali Saurecci, Bruncu s’Orcu e Melas per citare quelli più conosciuti, testimoniano l’importanza che in tale epoca assunse quella parte di Sardegna. Ma è in epoca Punica e Romana che questo territorio raggiunse notevole importanza per l’attività mineraria e la fertilità del suolo. Questa attenzione verso tale parte dell’Isola, culminò nella fondazione della città di Neapolis, sulle sponde dello stagno di San Giovanni. Lungo la strada che da Neapolis conduceva nel cuore dell’Iglesiente, sono stati rinvenuti ruderi di numerose fattorie e ville romane, la più importante si chiama Urradili. La presenza del vecchio acquedotto sottolinea l’importanza che questo agglomerato rivestiva per i Romani. Durante la dominazione Bizantina, le frequenti incursioni mussulmane contribuirono ad accrescere l’abitato di Guspini, più lontano dalla costa. Nel XIV° secolo entra a far parte del giudicato d’Arborea e la sua esistenza risulta negli elenchi reali riportanti il versamento delle decime della Diocesi di Terralba, in cui è ricordato il centro di Gosphini. Quindi fu nominata capitale della curatoria di Bonorzuli. Dopo il dominio di Pisani e Genovesi, fu ceduta ai Conti di Quirra, quindi ai Centelles. Fu un periodo particolarmente florido per quella comunità, che registro un incremento demografico tale da costringere, nel 1611, ad edificare una nuova Chiesa parrocchiale più grande, per ospitare tutti i fedeli. Nel 1798 fu ceduto in feudo al conte Filippo Carlo Osorio Cervellon, il quale con la fine del periodo feudale, 1838, lo dovette lasciare e l’anno successivo i cittadini si riscattarono corrispondendo agli Osorio £. 634,2, ottenendo così il riconoscimento di libero comune del regno sabaudo. Questo periodo segna un notevole sviluppo nel progresso sociale ed economico della città. Nuove tecnologie diedero impulso all’attività estrattiva che portò maggior benessere alla collettività e la strappo da quell’isolamento nella quale l’economia agro pastorale l’aveva relegata per lungo tempo. Il Guspinese oggi è una grande realtà sociale ed economica. Dopo la parentesi mineraria che è andata esaurendosi a metà del secolo scorso, allevamento ed agricoltura sono le attività trainanti per la sua economia. Artigianato, commercio e terziario sono il complemento naturale per la presenza di un settore industriale di discrete dimensioni, con parecchie piccole e medie industrie che hanno scelto questo territorio per impiantare i loro stabilimenti.


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