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MUNICIPIO
corso Vittorio Emanuele, 28 – 09010 - Pula
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La presenza d’insediamenti preistorici nel territorio di Pula è documentata dai menhirs di S’Abuleu. Dati più numerosi si possiedono per lo stanziamento nuragico; sono, infatti, noti i nuraghi Mereu, Su Nuragheddu, de Perdu Becciu, Perdosu e Guardia is Mongias. Infine un nuraghe ed un pozzo sacro nuragico con scala d’accesso sono individuati nell’area di Nora. La città di Nora venne fondata, secondo un mito riferito dalle fonti classiche, da Norace, figlio della ninfa Erihia e di Ermes, giunto in Sardegna dall’Iberia a capo di uno stuolo di uomini. Gli scavi, incominciati nel secolo scorso nelle necropoli e nel tophet e proseguiti, tra il 1952 e 1960, nel cento abitato, hanno dimostrato che Nora venne fondata dia Fenici forse già nel VIII secolo a.C. I monumenti cartaginesi si restringono ad alcune tombe a camera con modulo di servizio a pozzo sul lato orientale dell’istmo che collega la penisoletta di Nora al retroterra, al tophet non più visibile, ubicato presso la chiesa di S. Efisio, al cosiddetto Tempio di Tanit.. Assai più dettagliato risulta il panorama di Nora romana, ricordiamo la piazza degli affari (il Forum), gli edifici canonici dei fora (Curia, Basilica, Aerarium etc.), il teatro norense. Nella piccola penisola chiamata oggi Capo di Pula sorgeva Nora, il cui nome pare riconducibile ad una base mediterranea paleosarda “nor” (rialzo o cavità circolare). Secondo le fonti classiche, fu una delle città più antiche della Sardegna, forse la più antica. Nel territorio furono trovati residui di stanziamenti nuragici e dal punto di vista culturale fu questo un periodo fra i più felici della Sardegna, per il progresso sociale ed economico dei gruppi tribali, che si manifestò con il costituirsi di numerosi villaggi. Il ritrovamento di manufatti nuragici, parti integranti della tomba fenicia, è segno di rapporti, più o meno tranquilli, iniziati da tempo tra i due diversi gruppi etnici.

Dapprima centro fenicio, poi punico, la città assurse a notevole ricchezza e splendore in periodo pre romano. In epoca romana (dal 238 a. C) l’estensione urbana di Nora coincideva ancora, più o meno, con la città fenicio-punica. Data la sua posizione geografica e la sua vicinanza con l’Africa, la città fu probabilmente sede del governatorato e degli uffici. Nel periodo successivo alla conquista, almeno fino all’età di Cesare, prima che Carales (Cagliari) divenisse la città più importante, i militari la indicano come stazione di partenza di alcuni tronchi stradali. La città raggiunse lo stadio giuridico di municipium nel I secolo d.C, ed i secoli II e III, furono tempi di grande sviluppo. Dal V secolo d. C in poi, Nora dovette subire gli attacchi prima dei pirati, poi dei Vandali ai quali resistette per molti secoli. Ma il decadimento fu un fatto inevitabile ed avvenne in modo progressivo, dopo la metà del XI secolo non si hanno più notizia della città, che fu abbandonata dagli abitanti e forse distrutta dagli invasori. Secondo la storiografia sua erede naturale sarebbe stata la Villa di Pula. Dopo la conquista aragonese (1934), venne concessa in feudo a Bernando de Boxador e dopo di lui ad altri nobili funzionari catalani. Attualmente è una cittadina che si estende su una superficie di Kmq. 38,78 composta da n. 6.454 abitanti. Il suo territorio è situato in una splendida posizione sul lato occidentale del Golfo degli Angeli, comprendendo una notevole porzione di costa con la rinomata località turistica di Santa Margherita e la zona archeologica di Nora. La zona montagnosa presenta uno spiccato interesse naturalistico con la macchia mediterranea, con boschi di querce, lecci, castagni e presenza di fauna (aquile, cinghiali e anche daini). La zona di Pula è famosa tra i collezionisti per gli splendidi campioni di zeoliti. A Pula esistono due zone di ricerca principali: Nora e Punta Sant’Efisio e la zona di Su Conventeddu. La zona di Nora è solcata da numerosissimi filoncelli di zeoliti, calcite e quarzo incassati nelle rocce vulcaniche. L’attuale centro urbano è stato eretto nei pressi dell’antica Nora, attestandosi in tangenza al percorso costiero, nei pressi della foce del Rio Pula. L’edificio più importante nell’abitato di Pula è la Villa S. Maria che prende il nome dall’intitolazione di una chiesa demolita al momento della costruzione. La Parrocchiale s’inserisce senza contrasti nel tessuto edilizio del paese. Fuori dell’abitato, presso l’area degli scavi di Nora, resta la Chiesa di Sant’Efisio, che ha assunto all’esterno l’aspetto caratteristico di tante chiese campestri con il loggiato davanti al prospetto, tipico di molte di esse della fine del ‘500 e del ‘600, pur essendo in realtà una delle più antiche del Cagliaritano. Ricordiamo inoltre la Torre del Coltellaccio e la Torre di Cala d’Ostia. Nel territorio non si contano i complessi residenziali estivi sorti inizialmente lungo le coste di Santa Margherita in una pineta che fiancheggiava per circa 10 Km una splendida spiaggia, ma sviluppatasi successivamente anche all’interno e lungo la penisola, che dal centro abitato porta a Nora. Da alcuni anni è attivo un ottimo campo da golf con annesso centro residenziale. La posizione felicissima della costa, la bellezza del paesaggio, e del mare, le eccezionali condizioni climatiche dovrebbero consentire uno sviluppo del turismo anche nella stagione primaverile ed autunnale. Attualmente l’attività principale è costituita dall’attività turistica ma la cittadina ha una tradizione di pescatori, di agricoltura, sviluppatasi anche in colture altamente specializzate. Abbastanza diffusa è la pastorizia, che rappresenta una delle maggiori fonti di produzione del reddito. Particolarmente ricco il panorama delle manifestazioni religiose di Pula che comprende la sagra di Sant’Efisio ai primi di maggio, con una serie di sfilate, canti, balli e spettacoli vari che durano tre giorni quali la sagra di Sant’Isidoro, alla fine di agosto, la festa di Santa Margherita ai primi di Settembre con riti religiosi. L’artigianato artistico e dei servizi è attivo a Pula con produzione del ferro battuto, del legno intagliato, della cestineria e degli infissi. La gastronomia tradizionale fonda il suo successo sugli antipasti come “sa burrida, “sa fregula” tra i dolci del luogo, ricordiamo la “sebadas” e le “pardulas”.


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