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SARDARA

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SARDARA

MUNICIPIO
Piazza Gramsci, – 09030 - Sardara

Centralino: Tel. 070.934.501/2/3

Gabinetto del Sindaco:
Tel. 070. 934.501/2/3

Il territorio del Comune di Sardara, posto al centro del Campidano è stato abitato sin dal Neolitico. La fertilità del suolo, l’abbondanza di acque anche termali e l’equidistanza tra Cagliari ed Oristano, hanno notevolmente favorito lo sviluppo di questo centro. Intorno all’XI° secolo a.C., in epoca nuragica, sorse un grande villaggio, con al centro un tempio in onore del culto delle acque, che venne fortificato con la costruzione di circa trenta nuraghi a difesa del territorio. Probabilmente intorno all’antico tempio sorse il primo nucleo dell’attuale centro storico. A partire dal VI° secolo a.C. il territorio fu occupato dai Punici prima e quindi dai Romani (II° secolo circa), che fondarono il centro di Acque Napolitane, il più grandi impianto termale della Sardegna. La posizione geografica, al confine tra il Giudicato di Cagliari e quello d’Arborea, ne fece, in epoca medievale, un importante snodo stradale sotto il controllo della fortezza di Monreale. Appartenne al Giudicato di Arborea e nel 1388, capoluogo della curatoria di Bonorcili, era ricordato come uno dei pochi centri che superava il migliaio di abitanti. Dopo la caduta del Giudicato d’arborea, nel 1420 sotto il Regno di Sardegna, passò sotto la dominazione Aragonese che impose il feudalesimo. Dopo lo smembramento del castello tutto il territorio conobbe un periodo di estrema decadenza e molti villaggi furono abbandonati. Nel 1834, con la caduta del feudalesimo ed il riscatto dei territori assoggettati al Marchesato di Quirra, lentamente si verificò un graduale risveglio di ogni attività produttiva. Agricoltura ed artigianato trovarono nuovo vigore e con l’arrivo della ferrovia e della strada reale, il commercio e l’industria locale trovarono nuovo sviluppo tanto da incrementare la popolazione sino a 2.600 abitanti, mentre nel censimento del 1688 ne contava solamente 1.297. Attualmente Sardara, con una popolazione di circa 4.500 abitanti, rappresenta un grosso centro del medio Campidano. Nella sua economia agricoltura, industria, artigianato e terziario, hanno trovato quel giusto equilibrio, che ha permesso a questa comunità di progredire e conservare nel tempo identità e tradizioni, che oggi con la nuova attenzione per il passato e le proprie origini, si sta tentando di valorizzare a scopo turistico, per creare nuove occasioni di occupazione all’interno di un’economia complessa quale quella di questo centro.

Abitanti: 4.358 (dati 2003)
Superficie: 56,11 Km²


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